"Quei corpi indefiniti che creano nuove vite"
di Ennio Pouchard
"Sono corpi indefiniti, che galleggiano nel grande silenzio di un universo sconfinato, le immagini pittoriche e grafiche di Massimiliana Sonego, esposte a Portobuffolè dall'Associazione culturale Ta-lenti; alcune dotate all'apparenza di un seme di vita (un volto?) e altre di un'intelligenza geometrica, o di un'impronta di purezza meccanica propria dei prodotti da design. Frutto - con parole dell'artista, citate da Eugenio Manzato nella presentazione della mostra - di una «vorticosa sovrapposizione di Tempo e Spazio», dove «il pensiero perde i suoi rassicuranti riferimenti, i contenuti vengono liberati dai consueti significati e si impongo-no con nuove e sconosciute evidenze». La figurazione, dunque, se c'è, può arrivare a evocare
qualcosa di familiare, di domestico, ma è sempre meno imperiosa della carica interiore, che fa di ogni insieme, di ogni com-posizione e di ogni frammento una componente parziale di un dipinto metaforico che è il quadro consapevole di una vita. L'autrice è ora protagonista di un'avventura iniziata quando, da pittrice spontanea di nature morte, ha deciso di darsi una nuova personalità diplomandosi all'Accademia di Venezia e specializzandosi poi in grafica d'arte. La rinuncia alla figurazione divenne una necessità dello spirito, e se oggi nella sua pittura ne esiste ancora un quid, è ormai solo un lontanissimo richiamo. Netta e decisa nei tratti, armoniosa nelle forme, sicura nella padronanza dei colori, che con campiture per lo più piene -rosse, verdi e grigie in varie tonalità, e nere; misurate nei bianchi - generano agglomerati di grande forza, Massimiliana Sonego si presenta con una poetica chiaramente definita e uno stile ben riconoscibile"